COME UN GRANDE GIOCO EURISTICO

16 Marzo 2025 Professionisti - Scuole
Il gioco euristico e’ una proposta esperienziale ideata da Elinor Goldschmied che consiste in una offerta di gruppi di materiale a bassa strutturazione in grandi quantità, e una serie di contenitori di diversa natura, elementi con i quali le bambine e i bambini potranno giocare liberamente senza l’intervento di un adulto.
Il tutto in uno spazio e in un tempo predefiniti e seguendo alcune importanti indicazioni che potete trovare nei testi di Elinor Goldschmied.
Anche se, come la Goldschmied stessa ci insegna, non esiste un unico modo per attuarlo, e ognuno potrà costruirlo e organizzarlo in ambienti diversi liberando la creatività e sviluppando idee personali.
Negli anni, nel mio nido in famiglia, il gioco euristico ha sempre avuto un ruolo fondamentale ed è stato protagonista di tantissime giornate.
Ho sempre pensato che, fosse la proposta esperienziale per eccellenza in grado di favorire e sostenere l’esplorazione, la scoperta, il movimento, la ricerca, gli esperimenti, la motricità fine, la coordinazione occhio-mano-oggetto, la curiosità, la progettazione, la costruttivita’, il gioco simbolico, la concentrazione, l’apprendimento e all’infinito…
All’inizio del mio lavoro preparavo spesso dei setting con i materiali, e davo dei confini, che mi servivano a creare un contenimento all’esperienza in un tempo e in uno spazio predefiniti.
In quel tempo e in quello spazio rimanevo in osservazione e in ascolto di quello che succedeva fuori, ma anche dentro.
Anche dentro di me. Avere un tempo e uno spazio predefiniti mi aiutava a ricreare una zona di comfort in cui mi sentivo sicura ed era più facile provare ad essere un educatore orizzontale.
Nel tempo, però, in modo naturale i materiali del gioco euristico hanno trovato spazio sulle mensole, nei cassetti, nei contenitori, sulla cucina, dentro a delle valige, rimanendo sempre a disposizione delle bambine e dei bambini in tutto lo spazio e per tutto il tempo di permanenza al nido.
Questo ha consentito alle bambine e ai bambini di studiare i materiali, scoprirli, sperimentarli, anche fuori da un tempo prestabilito dall’adulto.
Ha consentito di scegliere spontaneamente, di decidere, di costruire dei progetti e di coltivare delle ricerche senza necessariamente doverle interrompere in un momento prestabilito dall’adulto.
Ha consentito di esprimersi liberamente, di giocare in modo individuale ma anche di osservare gli altri, prendendo spunto o costruendo progetti comuni, andando a favorire così processi di scaffolding e alimentando e curando le relazioni.
Ha diminuito i conflitti aumentando il benessere.
Ha consentito la ripetizione del gioco, dei gesti, delle esperienze e delle azioni, cosa importantissima per le bambine e i bambini.

Il ruolo dell’ adulto, un po’ come per il gioco euristico e’ quello di curare gli spazi e i materiali, di accompagnare senza mai interferire o sostituirsi, osservare e creare contesti adatti e riadatta, provocare, offrire materiali nuovi per sostenere le ricerche e gli esperimenti spontanei. 

Per questo, da molti anni ormai, nel mio nido in famiglia il materiale e’ sempre a disposizione. Tanto. E pressoché sempre lo stesso. Materiale interessante, stimolante, flessibile e modificabile che offre svariate possibilità di azione. Materiale a bassa strutturazione. Ma non solo.
Le difficoltà sono state tante, la più grande e quella di cui tutte abbiamo molto timore è stata sicuramente quella della gestione del disordine. Ne ho parlato spesso. E ne parlo sempre in tutti i miei laboratori. Trovate anche sulla pagina della Casetta delle favole molti post a riguardo.
Le difficoltà però sono necessarie, perché costringono noi adulti a fermarci, riflettere, osservare, valutare, fare delle verifiche, modificare, provare, in un processo di continua ricerca-azione, dove però i protagonisti non siamo più noi adulti alla guida dei bambini e delle bambine, ma sono le bambine e i bambini che ci accompagnano e aiutano a trovare le soluzioni più efficaci.
Il nido e’ pronto per accogliere le bambine e i bambini. Non è molto diverso da come lo avevo chiuso a giugno. Solo un po’ più pulito, ordinato e curato.
Lo condivido con voi. Come spunto di confronto.

Se sei curioso di sapere cosa posso fare per te e come i gruppi di supporto pedagogico possono essere di aiuto, non esitare a contattarmi per ulteriori informazioni e per iniziare questo percorso di crescita.

Vi anticipo che negli incontri di confronto e riflessione in partenza da settembre ci saranno tre incontri dedicati a questo.

 

Ilenia